Esistono diversi metodi per debellare un’infestazione da processionaria.
1. eliminazione meccanica dei nidi avvalendosi del lavoro di esperti giardinieri. I nidi vengono rimossi manualmente, poi distrutti o bruciati.
2. trattamenti endoterapici, praticando dei buchi sul tronco del pino ed iniettando al suo interno dei principi attivi antilarvali.
Purtroppo nel caso di vaste aree, le suddette tipologie di intervento diventano molto costose, pertanto abbiamo deciso di optare per la terza soluzione:
3. trattamenti chimici:
Irroriamo la chioma dei pini utilizzando il nostro cannone atomizzatore (Tifone 52HP, montato su pick-up 4WD), in grado di raggiungere oltre i 35m di gittata utile. In questo modo riusciamo a trattare in poco tempo e con spese contenute una grossa quantità di piante, agendo dalla strada e dai vialetti circostanti e, dove meno raggiungibili, utilizzando la lancia ad alta pressione (che con pressioni utili che vanno oltre i 30 bar si riesce ad irrorare bene ogni tipo di pino, compresi i più alti).
Il trattamento può essere effettuato nel periodo invernale (generalmente novembre-gennaio), utilizzando principi attivi che vanno ad impedire un regolare sviluppo della larva, agendo sulla chitina, sostanza che compone gli esoscheletri degli insetti. Questo intervento è quindi estremamente selettivo, non andando a colpire alcun altro insetto adulto non bersaglio (farfalle, coccinelle, ecc.).
Consigliamo il suddetto tipo di intervento anche come prevenzione ad un’eventuale infestazione, data l’obbligatorietà della lotta a questo insetto.
Se ormai, i nidi sono completamente formati, non si potrà agire chimicamente sulle piante, finché i nidi non si apriranno e l’insetto inizierà la sua tipica “processione” lungo il tronco del pino e sul terreno circostante.
Pertanto il trattamento può essere effettuato anche nel mese di marzo. Dopo l’apertura, l’insetto potrà essere facilmente eliminato utilizzando insetticidi adulticidi a basso impatto ambientale, irrorando le chiome ed i fusti dei pini e dei cedri colpiti.